I giovani "stanno male"?

giovedì, giugno 16, 2022


Tutto nasce da un'idea legata alla promozione del fondo Giovani Energie (che, lanciato dal progetto My B Land, punta a sostenere azioni a favore dei Neet, ragazze e ragazzi rimasti fuori da lavoro, scuola e formazione: qui più informazioni): perché non capire nel profondo se ci sono e quali sono i problemi che manifestano i giovani oggi? Detto fatto: il tempo di verificare la disponibilità del pedagogista e "maestro di strada" Davide Fant - vedi il suo blog PedagogiaHipHop e l'esperienza educativa di Anno Unico ed ecco confezionato un incontro che senza mezzi termini entra rispettosamente nel mondo giovanile per orientare anche gli stessi adulti sul momento storico in cui siamo.

In coda al testo si può rivedere tutta la diretta, organizzata con la webradio Young Radio. Qui invece due dei passaggi salienti dell'intervista del giornalista Daniele Biella (coordinatore di Sguardi Resilienti, blog di Aeris Cooperativa Sociale) a Fant, affiancato da Silvia Brocchi, progettista sociale del consorzio Consolida che ha spiegato nel dettaglio il fondo Giovani Energie.

Si può dire che le ragazze e i ragazzi oggi "stanno male"?
Sì, ma non sono gli unici. Tutti stiamo un po’ male, è un momento storico di passaggio delicato. Dove per fortuna rimane il benessere economico, è presente un malessere psichico trasversale tra le classi sociali. È da ricondurre alla pandemia? Non del tutto, nel senso che ricondurlo solo ad essa è semplicistico e per certi versi "strategico" per la società: perché attribuendo alla pandemia il disagio generazionale in qualche modo si svia da un punto importante: i giovani stavano già male prima. Chi lavora nel sociale lo vede e dice da tempo. Perché avviene allora? Per una complessità di fattori. Di certo le misure anti covid hanno creato distanziamento sociale, ma la società stessa oggi è già di per sé "distanziata", ovvero individualista, parcellizzata e ipercompetitiva.

L'altro viene considerato un avversario e non un alleato, e in questo mondo un giovane non sta bene, perché il senso di comunità viene sempre meno e gli adulti gli dicono che il mondo è brutto e difficile e solo "armandoti", acquisendo una competenza dietro l'altra, puoi farcela. Si sentono ripetere frasi come "non hai ancora fatto uno stage all'estero?", "non hai due lauree?", "allora sarà molto difficile per te avere successo".
Il tema del successo torna spesso in questa società degli input continui, degli stimoli a mille all'ora. L'essere umano non ha mai ricevuto così tanti stimoli come in questo periodo storico che i dispositivi digitali hanno reso acceleratissimo. Le persone, a cominciare dai ragazzi, non hanno tempo per rielaborare e dare senso agli stimoli, per questo si perdono. L'insicurezza generale verso il futuro, causata da preoccupazioni come il surriscaldamento globale e il collasso ecologico che fanno dire "il futuro forse non ci sarà proprio", fa esplodere ansia e sentimento di inadeguatezza soprattutto di adolescenti e giovani, ovvero di chi è nella fase della vita in cui sta costruendo una propria identità, chiedendosi "chi sono" e "dove sto andando".

L'adulto come deve porsi di fronte a questo scenario?
L’adulto deve fermarsi un attimo. E indagare quello che non va. Fermarsi, stare sul problema è importante, anche se la società ci chiede di avere capacità istantanee di problem solving istantaneo. Ascoltiamo noi stessi, e ascoltiamo i ragazzi. Guardiamoci intorno: se avessero ragione? Se il malessere avesse buone ragioni? E se non avessimo la soluzione? Forse dobbiamo anche noi esplorare nuove soluzioni, quelle vecchie non funzionano più così tanto. Il mondo è davvero cambiato, bisogna partire da un nuovo piano della realtà.
Faccio un esempio: mi si dice spesso "Non capisco perché mio figlio è sempre stanco, è sempre lì sul divano", "non fa niente". Ma essere sul divano oggi è diverso da esserlo stati 30 anni fa: perché con un dispositivo digitale sono sempre attento a controllare le mie reti, senza riposo mentale quindi. La FOMO (Fear of missing out), la paura di non essere nei posti in cui dovrei essere o dove “succedono cose”, mi può assalire. Inoltre vengo continuamente valutato, perché sui social network mi mettono dei voti, anche a seconda di quanti like o visualizzazioni ho. Ancora, mi arriva un messaggio che è importante fare una cosa, o che gli altri si stanno divertendo di più. E poi vedo l’app della scuola che mi ricorda i compiti o che sto andando male in qualcosa. Poi penso al futuro… e poi… insomma, "stare sul divano" oggi non significa per forza essere in uno spazio di comfort oggi, anzi.
Quindi, iniziare a dirsi che qualcosa sta succedendo e che ho bisogno di mettermi in ascolto per coglierlo è un buon punto di partenza: la nostra esperienza da adulto va risintonizzata, devo cercare cosa può essere utile in questo momento storico. Ascoltare, dialogare, condividere con ragazze e ragazzi: questo "lavoro" intergenerazionale è fondamentale, perché gli adolescenti sentono cose che gli adulti probabilmente perdono e gli adulti hanno qualcosa da mettere in campo che i ragazzi non hanno. Questo desiderio di ricerca dovrebbe caratterizzare il nostro sguardo.


Per vedere anche il resto dell'incontro, qui il video integrale dell'incontro online con Davide Fant e Silvia Brocchi:

https://www.youtube.com/watch?v=3LwnkoFb3FA


Ulteriori informazioni sul "My B Land": il progetto sostiene iniziative promosse da enti del terzo settore con l’obiettivo di facilitare percorsi di autonomia e di crescita rivolti alle giovani generazioni, in particolare i ragazzi tra i 14 e i 29 anni. Tali iniziative sono finanziate dal fondo “Giovani Energie / Connessioni Generative”, istituito presso la Fondazione della Comunità di Monza e Brianza onlus, che ne coordina il comitato di erogazione. My B Land è promosso dal Consorzio Consolida con una rete di partner – Consorzio CS&L, Offertasociale, le cooperative sociali Aeris, Atipica, Industria Scenica e La Grande Casa e, appunto, la Fondazione della Comunità di Monza e Brianza. Finanziato da Fondazione Cariplo, sostiene A questo link le modalità per dare il proprio sostegno: https://www.fondazionemonzabrianza.org/fondo-giovani-energie-connessioni-generative/

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